Stasera, inaspettatamente, ho visto la partita fuori casa.
Nel pomeriggio sono andata in una pizzeria che so essere di qualità e ho prenotato, sincerandomi che si potesse vedere la partita lì. La ragazza al bancone mi dice che sì, si può vedere, ma il volume sarà pacato e il clima non da stadio.
"Mi sembra buono", penso io, "così riuscirò anche a parlare oltre che vedere la partita!" .
All'ora stabilita entriamo, ci sediamo, ambiente molto curato e tranquillo, musica tenue in sottofondo, sugli schermi immagini varie. Comincio a preoccuparmi [mancavano solo 10 minuti all'inizio della partita] e chiedo al cameriere.
Dopo poco gli schermi si sintonizzano sulla partita.
Parte l'inno italiano: lo vedo cantare sulle labbra dei giocatori. Sì, lo vedo, perché non c'è l'audio.
Torno dal cameriere, che ci sposta nell'altra sala più "casareccia" con volume normale.
Risultato?
Abbiamo mangiato un'ottima pizza ad un prezzo onesto, e all'intervallo siamo fuggiti!
E per fortuna!
Siamo passati da un ambiente soft-chic con pochi tifosi ad un baretto con maxi schermo, pieno di gente e tavolini arrangiati sul marciapiede.
Ebbene sì, ho seguito il resto della parita in questo modo! Non c'è che dire, è tutta un'altra storia.
Respiri il tessuto sociale della città, sei immerso in un'atmosfera di altri tempi, di quando le partite di calcio le vedevano tutti così.
Il mio ospite mi ha detto di averlo fatto tornare indietro di 30 anni, quando vide i mondiali '82 nei bar della capitale.
Ci si scambiava battute anche con gli estranei, tutti molto socievoli e gentili.
Mi sono appuntata un po' di frasi che ho sentito dire, ma essendo chicche romane meritano un post separato.
Last but not least: Spagna, arriviamo!
giovedì 28 giugno 2012
Semifinale Europei 2012
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