giovedì 6 marzo 2014

Survivor


Quante cose cambiano in un anno.
Un'infinità.
Paure, dubbi, novità e cambiamenti sono arrivati nel mio universo potenti come uno tsunami, pronti a distruggere tutto in un battito di ciglia, lasciandomi quasi come uno spettatore impotente davanti ad uno "spettacolare" disastro.  (bello il lapsus freudiano che mi ha fatto scrivere "imponente"! Good job inconscio!) 
C'era acqua ovunque, onde fortissime arrivate da chissà dove - o forse proprio da una falla sommersa che non avevo mai visto.
Tra gli schiaffi delle onde, il sale negli occhi, la spuma del mare nel naso e nella gola e la corrente inclemente mi sentivo strappare via dalle mie certezze, mi frantumavo contro gli scogli.
Ma ce l'ho fatta.
Qual è l'unico modo per fermarsi quando si è all'interno di un vortice? Entrarci dentro ed arrivare fino al centro.
Arrivando al centro si ha la visione d'insieme, necessaria per poter rimettere al proprio (nuovo?) posto tutte le cose.
E sono riuscita a tornare a galla.
In una nuova isola, con pochi strumenti, ma con una nuova me stessa, forse meno forte, chissà, ma nuova e tutta da scoprire.